Per il consigliere del Pd di Roma Capitale le risposte date dal consiglio regionali sono assolutamente insufficienti
Il terremoto che si è abbattuto sulla Regione Lazio, dopo la vicenda Fiorito e lo scandalo dello sperpero dei fondi pubblici ha lasciato molti con l'amaro in bocca. La presa di posizione della presidente Polverini non ha messo d'accordo proprio tutti, anche se tanti sono stati gli attestati di stima dopo il suo discorso. Il Pd si dice poco soddisfatto della scelta fatta, quella dei tagli ma non delle dimissioni. Molto critico, in particolare,Dario Nanni, consigliere del Pd di Roma Capitale, che in un'intervista a Romacapitalenews.com ha dichiarato "Sinceramente pensavo che una vicenda così importante richiedesse un atto più coraggioso. Aldilà delle responsabilità personali dietro questa vicenda ci sono anche responsabilità politiche e amministrative. In attesa che la magistratura faccia il suo corso ci saremmo aspettati un atto forte dal presidente Polverini, ovvero le sue dimissioni. Poi certo avrebbe deciso il consiglio ma doveva farlo".
Anche in merito alla decisione dei tagli Nanni si aspettava qualcosa di più "lo scandalo di cui si parla - spiega - è ingente, certo è un primo passo, meglio di niente ma non ci possiamo accontentare. Renata Polverini non può far certo finta di non sapere quanti fondi venivano gestiti dai gruppi. I tagli sono una scelta scontata, andavano comunque fatti.
Il terremoto che si è abbattuto sulla Regione Lazio, dopo la vicenda Fiorito e lo scandalo dello sperpero dei fondi pubblici ha lasciato molti con l'amaro in bocca. La presa di posizione della presidente Polverini non ha messo d'accordo proprio tutti, anche se tanti sono stati gli attestati di stima dopo il suo discorso. Il Pd si dice poco soddisfatto della scelta fatta, quella dei tagli ma non delle dimissioni. Molto critico, in particolare,Dario Nanni, consigliere del Pd di Roma Capitale, che in un'intervista a Romacapitalenews.com ha dichiarato "Sinceramente pensavo che una vicenda così importante richiedesse un atto più coraggioso. Aldilà delle responsabilità personali dietro questa vicenda ci sono anche responsabilità politiche e amministrative. In attesa che la magistratura faccia il suo corso ci saremmo aspettati un atto forte dal presidente Polverini, ovvero le sue dimissioni. Poi certo avrebbe deciso il consiglio ma doveva farlo".
Anche in merito alla decisione dei tagli Nanni si aspettava qualcosa di più "lo scandalo di cui si parla - spiega - è ingente, certo è un primo passo, meglio di niente ma non ci possiamo accontentare. Renata Polverini non può far certo finta di non sapere quanti fondi venivano gestiti dai gruppi. I tagli sono una scelta scontata, andavano comunque fatti.
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