Riuniti a Firenze gli artisti del gruppo OpenArtCode per una suggestiva mostra alla Basilica di San Lorenzo
Dopo le mostre del 2017 al Grand Palais di Parigi e al Tokyo Metropolitan Art Museum, 50 artisti OpenArtCode espongono nel Salone di Donatello dal 19 aprile all’8 maggio 2018
Il Complesso Mediceo Laurenziano, visitato da migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo, ospita gli artisti internazionali del gruppo OpenArtCode. Dal 19 aprile all’8 maggio 2018 presso il Salone di Donatello della Basilica di San Lorenzo a Firenze, la contemporaneità entra negli spazi dove hanno operato Brunelleschi, Michelangelo, Donatello, Ammannati e Vasari.
Una contemporaneità fatta di pittura, scultura, fotografia, arte digitale e installazioni.
Spicca un’installazione di Sandra Muss: sette porte lignee, dilavate dalla storia, sabbiate dal vento, con linee di luce LED dietro a tronchi corrosi ed imbiancati dalla salsedine. Il trascorrere del tempo e la mutazione di ogni cosa sono evidenti nelle lastre di metallo arrugginito e negli oggetti restituiti dal mare o rinvenuti da Sandra Muss nei suoi viaggi in luoghi lontani. Seppure con un altro percorso e uno sguardo diverso agli scarti della società, troviamo legni corrosi e metalli arrugginiti anche nelle opere di Stefano Sanna. Qui l’artista incide, sovrappone, raschia e stratifica con un procedimento simile a quello della natura, che deposita sedimenti, cancella e ricrea. Completamente diversi, i materiali naturali impiegati dall’interior designer Susanne Sjögren, che pur nella razionalità che caratterizza la scuola svedese nella quale si è formata, rivela una delicata sensibilità d’artista nelle forme morbide delle sue sculture fitomorfe d’arredo. Il design, che questa volta deriva dalla più avanzata sperimentazione ingegneristica, è protagonista nelle opere di David Wiener, designer Ferrari, che dedica alla Formula 1 (non a caso tra i suoi collezionisti ci sono Michael Schumacher, Kimi Räikkönen e Jean Todt) opere su alluminio che sembrano scaturite dall’Optical Art per la costruzione reiterata e seriale dal segno illusionisticamente cinetico, che esplora gli effetti della percezione umana stessa. Con la percezione dialoga sapientemente Sumio Inoue con le infinite sfumature di bianco e nero dei suoi scatti fotografici che imprime su una spessa washi (carta di riso giapponese) realizzata a mano da lui stesso, attraverso un delicato e lungo procedimento che ci dona quasi dei bassorilievi. Le sue immagini silenziose vengono impresse con un nero denso e penetrante nella carta, che evapora in rarefazioni indefinite su quel supporto increspato e rugoso.
Le opere esposte in mostra, oltre ad evidenziare la ricca e diversa varietà di stili e tecniche tipica degli artisti OpenArtCode, ci portano in tanti luoghi diversi, come nelle foto di Etienne Pierart che ha documentato la guerra in Siria e Iraq per conto delle Nazioni Unite, ma anche nelle sue foto di viaggio la magnifica pace dell’Antartide, o i volti curiosi di terre lontane (e sono proprio queste le opere che ha scelto di esporre a Firenze). Nelle fotografie di Trond Are Berge le grandi foreste norvegesi che precipitano nel blu delle acque dei fiordi si alternano a fiamme che bruciano su una roccia a picco su un mare al tramonto, o pietre levigate dal gelido vento del nord rimangono magicamente sospese in un cielo limpido (orgogliosamente senza fare ricorso a Photoshop), così come grazie alla sovrimpressione il volto intenso di una donna si confonde nel legno di un tronco d'albero. La magia della manipolazione digitale domina invece negli assemblages su alluminio e plexiglass di Jane Sager, in cui emergono segni e metafore, come gli sgargianti coccodrilli voraci che inseguono leggiadre farfalle color della luce. I colori vivi sono presenti anche nei dipinti dalle intense tinte di Miami di William Braemer, conosciuto soprattutto per le sue famose sculture di monete e i busti e torsi ricoperti di materiali vari, quasi reperti acefali ed archeologici del futuro, che provocano con ironia. La fama accompagna anche Carolina Gynning, attrice e presentatrice televisiva, vincitrice dell’edizione svedese del Grande Fratello, senza distoglierla dai grandi occhi dei suoi ritratti femminili, “finestre dell'anima”, ora dai toni scuri e profondi, ora dalle trasparenze acquose, con colori volutamente non corrispondenti alla realtà. I colori primari si stemperano in una tavolozza variegata, ma sempre cromaticamente decisa, nell’astrazione di Tiril, fortemente carica di pathos, intuita emotivamente attraverso l'ispirazione feconda di un attimo illuminante che conferisce a segni, colori e gesti la potenza di un magico incantamento. All’incanto della danza e del teatro sono connesse le installazioni dell'artista olandese Marianne Jansen. L’installazione che realizza a Firenze è dedicata al ballerino siriano Ahmad Joudeh (protagonista di Dance or die, documentario del giornalista Roozbeh Kaboly), che ha ballato - messaggero etereo di pace - in una Siria dilaniata dalla guerra, nell'antico anfiteatro romano a Palmira.
Questi e altri grandi artisti che da molti anni formano il gruppo OpenArtCode, come David Harry, Sara Palleria, Max Werner, Marco Aurelio Rey, Sinae Lee e Marybel Gallegos, si incontreranno a Firenze ad aprile.
Rivivere questi spazi oggi significa creare un dialogo tra la cultura del rinascimento e la ricerca di linguaggi e stili tipici dell’arte contemporanea. Il Complesso Mediceo Laurenziano è indubbiamente un luogo affascinante ed emozionante: costituito da diverse strutture, ognuna ricca di riferimenti storici, culturali e artistici. Il corpo principale comprende: la Basilica di San Lorenzo e la Sacrestia Vecchia, affidate a Filippo Brunelleschi (Donatello ha realizzato i pulpiti); il sotterraneo che custodisce il Tesoro di San Lorenzo e la tomba monumentale di Cosimo il Vecchio e quella in onore di Donatello; le Cappelle Medicee con il mausoleo della Famiglia Medici; la Sagrestia Nuova, progettata da Michelangelo; la Biblioteca Laurenziana, iniziata da Michelangelo e terminata da Vasari e Ammannati.
OpenArtCode Florence
Mostra curata da Vito Abba
Dal 19 aprile all’8 maggio 2018.
Salone di Donatello della Basilica di San Lorenzo, Piazza San Lorenzo, Firenze.
Orari: da lunedì a venerdì 10-17.30 (ultimo ingresso ore 17), domenica 13.30-17.30 (ultimo ingresso ore 17). Ingresso libero.
info@studioabba.com +39 340 577 9080
OpenArtCode.com/florence/
Il Complesso Mediceo Laurenziano, visitato da migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo, ospita gli artisti internazionali del gruppo OpenArtCode. Dal 19 aprile all’8 maggio 2018 presso il Salone di Donatello della Basilica di San Lorenzo a Firenze, la contemporaneità entra negli spazi dove hanno operato Brunelleschi, Michelangelo, Donatello, Ammannati e Vasari.
Una contemporaneità fatta di pittura, scultura, fotografia, arte digitale e installazioni.
Spicca un’installazione di Sandra Muss: sette porte lignee, dilavate dalla storia, sabbiate dal vento, con linee di luce LED dietro a tronchi corrosi ed imbiancati dalla salsedine. Il trascorrere del tempo e la mutazione di ogni cosa sono evidenti nelle lastre di metallo arrugginito e negli oggetti restituiti dal mare o rinvenuti da Sandra Muss nei suoi viaggi in luoghi lontani. Seppure con un altro percorso e uno sguardo diverso agli scarti della società, troviamo legni corrosi e metalli arrugginiti anche nelle opere di Stefano Sanna. Qui l’artista incide, sovrappone, raschia e stratifica con un procedimento simile a quello della natura, che deposita sedimenti, cancella e ricrea. Completamente diversi, i materiali naturali impiegati dall’interior designer Susanne Sjögren, che pur nella razionalità che caratterizza la scuola svedese nella quale si è formata, rivela una delicata sensibilità d’artista nelle forme morbide delle sue sculture fitomorfe d’arredo. Il design, che questa volta deriva dalla più avanzata sperimentazione ingegneristica, è protagonista nelle opere di David Wiener, designer Ferrari, che dedica alla Formula 1 (non a caso tra i suoi collezionisti ci sono Michael Schumacher, Kimi Räikkönen e Jean Todt) opere su alluminio che sembrano scaturite dall’Optical Art per la costruzione reiterata e seriale dal segno illusionisticamente cinetico, che esplora gli effetti della percezione umana stessa. Con la percezione dialoga sapientemente Sumio Inoue con le infinite sfumature di bianco e nero dei suoi scatti fotografici che imprime su una spessa washi (carta di riso giapponese) realizzata a mano da lui stesso, attraverso un delicato e lungo procedimento che ci dona quasi dei bassorilievi. Le sue immagini silenziose vengono impresse con un nero denso e penetrante nella carta, che evapora in rarefazioni indefinite su quel supporto increspato e rugoso.
Le opere esposte in mostra, oltre ad evidenziare la ricca e diversa varietà di stili e tecniche tipica degli artisti OpenArtCode, ci portano in tanti luoghi diversi, come nelle foto di Etienne Pierart che ha documentato la guerra in Siria e Iraq per conto delle Nazioni Unite, ma anche nelle sue foto di viaggio la magnifica pace dell’Antartide, o i volti curiosi di terre lontane (e sono proprio queste le opere che ha scelto di esporre a Firenze). Nelle fotografie di Trond Are Berge le grandi foreste norvegesi che precipitano nel blu delle acque dei fiordi si alternano a fiamme che bruciano su una roccia a picco su un mare al tramonto, o pietre levigate dal gelido vento del nord rimangono magicamente sospese in un cielo limpido (orgogliosamente senza fare ricorso a Photoshop), così come grazie alla sovrimpressione il volto intenso di una donna si confonde nel legno di un tronco d'albero. La magia della manipolazione digitale domina invece negli assemblages su alluminio e plexiglass di Jane Sager, in cui emergono segni e metafore, come gli sgargianti coccodrilli voraci che inseguono leggiadre farfalle color della luce. I colori vivi sono presenti anche nei dipinti dalle intense tinte di Miami di William Braemer, conosciuto soprattutto per le sue famose sculture di monete e i busti e torsi ricoperti di materiali vari, quasi reperti acefali ed archeologici del futuro, che provocano con ironia. La fama accompagna anche Carolina Gynning, attrice e presentatrice televisiva, vincitrice dell’edizione svedese del Grande Fratello, senza distoglierla dai grandi occhi dei suoi ritratti femminili, “finestre dell'anima”, ora dai toni scuri e profondi, ora dalle trasparenze acquose, con colori volutamente non corrispondenti alla realtà. I colori primari si stemperano in una tavolozza variegata, ma sempre cromaticamente decisa, nell’astrazione di Tiril, fortemente carica di pathos, intuita emotivamente attraverso l'ispirazione feconda di un attimo illuminante che conferisce a segni, colori e gesti la potenza di un magico incantamento. All’incanto della danza e del teatro sono connesse le installazioni dell'artista olandese Marianne Jansen. L’installazione che realizza a Firenze è dedicata al ballerino siriano Ahmad Joudeh (protagonista di Dance or die, documentario del giornalista Roozbeh Kaboly), che ha ballato - messaggero etereo di pace - in una Siria dilaniata dalla guerra, nell'antico anfiteatro romano a Palmira.
Questi e altri grandi artisti che da molti anni formano il gruppo OpenArtCode, come David Harry, Sara Palleria, Max Werner, Marco Aurelio Rey, Sinae Lee e Marybel Gallegos, si incontreranno a Firenze ad aprile.
Rivivere questi spazi oggi significa creare un dialogo tra la cultura del rinascimento e la ricerca di linguaggi e stili tipici dell’arte contemporanea. Il Complesso Mediceo Laurenziano è indubbiamente un luogo affascinante ed emozionante: costituito da diverse strutture, ognuna ricca di riferimenti storici, culturali e artistici. Il corpo principale comprende: la Basilica di San Lorenzo e la Sacrestia Vecchia, affidate a Filippo Brunelleschi (Donatello ha realizzato i pulpiti); il sotterraneo che custodisce il Tesoro di San Lorenzo e la tomba monumentale di Cosimo il Vecchio e quella in onore di Donatello; le Cappelle Medicee con il mausoleo della Famiglia Medici; la Sagrestia Nuova, progettata da Michelangelo; la Biblioteca Laurenziana, iniziata da Michelangelo e terminata da Vasari e Ammannati.
OpenArtCode Florence
Mostra curata da Vito Abba
Dal 19 aprile all’8 maggio 2018.
Salone di Donatello della Basilica di San Lorenzo, Piazza San Lorenzo, Firenze.
Orari: da lunedì a venerdì 10-17.30 (ultimo ingresso ore 17), domenica 13.30-17.30 (ultimo ingresso ore 17). Ingresso libero.
info@studioabba.com +39 340 577 9080
OpenArtCode.com/florence/
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